venerdì 6 giugno 2008

LETTERA APERTA.

Cari lettori,

siamo gli alunni della classe IIIC della Scuola Primaria Edmondo de Amicis di Sansepolcro, in provincia di Arezzo. Speriamo tanto che voi leggiate e pubblichiate la nostra lettera, perché è il risultato di un lavoro bello e faticoso, per noi molto importante.

Quello che abbiamo da dire riguarda tutti, e tutti i politici e tutti i giornalisti dovrebbero occuparsene; l’argomento di cui parliamo è scomodo e richiede coraggio; il coraggio che abbiamo ancora noi bambini.

Vogliamo far sapere al mondo intero che anche se veniamo imbottiti di pubblicità martellanti come tanti ravioli agli spinaci, noi ci rendiamo conto perfettamente di ciò che ci fa male.

Alcuni giorni prima di Natale abbiamo notato che la maggior parte dei nostri amici stava diventando strana, manifestava aggressività, incapacità di concentrazione, “imbambolamento”…

Abbiamo scoperto che questi disagi dipendevano dal troppo uso di game boy, playstation, computer , Nintendo ds, video games in genere.

Da allora è iniziato un impegnativo lavoro di informazione e di ricerca che ha dato questi risultati:

La videomania : si verifica quando c’è un abuso dei videogiochi, i quali danno una vera e propria dipendenza.

La videofissazione: è l’ipnosi dovuta al video-abuso: il cervello non è più in grado di distinguere la realtà virtuale dalla realtà vera.

La vita sedentaria: l’abuso dei video games porta ad una diminuzione dell’attività fisica.

L’isolamento: la videomania toglie il tempo alle amicizie.

L’aggressività: l’abuso dei video games può modificare la personalità, rendendo violenti e aggressivi.

Il calo a scuola: spesso succede che il rendimento scolastico dei bambini video dipendenti peggiori notevolmente, perché diminuisce la loro capacità di concentrazione.

Il malessere: il video-abuso può provocare crisi di panico, insonnia, incubi, calo della vista, inappetenza….

La diseducazione: il linguaggio e il contenuto dei video games è molto spesso una scuola di maleducazione e disonestà.

Dunque….

Abbiamo deciso di intervistare gli adulti per capire se essi sono informati sull’argomento “videogiochi” e se si rendono conto della dannosità del video-abuso; così Mercoledì 20 febbraio, con le nostre maestre, siamo scesi in strada e abbiamo intervistato un campione di 300 persone adulte.

Questi sono i risultati che abbiamo ottenuto:

È arrivato il momento di trarre le nostre

conclusioni:

Non abbiamo rilevato differenze nelle risposte date dai due sessi e dalle diverse professioni.

Il 96% degli adulti sa cos’è un videogioco; ciò significa che ormai i videogiochi sono entrati a fare parte della vita comune e della cultura generale.

Un dato straordinario emerso dalla nostra indagine è che, anche un grande numero di adulti possiede e gioca con i videogames (44%).

Il 79% degli adulti possiede un computer; molti lo utilizzano per lavoro.

Gli adulti, per la maggior parte, fanno un uso consapevole e corretto dei videogiochi e del computer.

Il dato più eclatante che emerge dall’inchiesta è che il mondo adulto è pienamente cosciente della dannosità dell’abuso dei videogiochi e del computer.

In molti sanno che la videodipendenza causa danni alla salute e più del 50% sa che il video-abuso provoca danni psicologi e relazionali.

Le nostre riflessioni

C’è qualcosa che non ci quadra:

come mai gli adulti conoscono perfettamente la nocività del video-abuso e non fanno nulla?

Essi sono molto informati sulla dannosità del cattivo uso dei videogiochi e del computer eppure continuano a:

1) produrli

2) acquistarli

3) lasciarci davanti i figli e i nipoti per ore e ore.

Gli adulti sono incoerenti!

Predicano bene e razzolano male; noi bambini non ci sentiamo protetti dal mondo adulto, quello stesso mondo che deve darci il buon esempio e dovrebbe fare di noi gli uomini e le donne di domani.

Avremmo preferito scoprire degli adulti ignoranti piuttosto che incoerenti.

Ci domandiamo:

In che mani siamo?

Perché gli adulti stanno crescendo una massa di bambini videodipendenti?

Noi pensiamo che:

- I produttori non vogliono rinunciare ai guadagni incassati con la vendita di giochi elettronici.

- Alle famiglie faccia comodo piazzare figli e nipoti davanti a un video per non sentirli e non doversene occupare.

- Molti genitori non hanno voglia di impiegare il loro tempo a parlare e giocare con i figli.

- Spesso essi non hanno il coraggio di dire di no ai figli facendo così il loro male.

La nostra intervista è stata molto utile!

Pensierini:

C’era una volta una mamma che voleva far dimagrire il figlio obeso… ma gli comprava sempre: nutella, maionese, ketchup, torte, zucchero, hamburgers, barrette di cioccolato…

C’era una volta un babbo che voleva crescere un figlio buono e pacifico… ma gli comprava sempre: pistole, coltelli, spade, sciabole…

C’erano una volta due genitori che desideravano un figlio educato, attento, bravo a scuola, sereno, atletico… ma lo lasciavano per ore e ore davanti a game boy, playstation, computer, Nintendo ds…

Avrete il coraggio di pubblicarci?

Non deludeteci pure voi.

Grazie, gli alunni della classe IIIC.


Da WWW.ILGHIOZZO.IT

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