“Noi adulti stiamo vivendo un momento di grande e grave disorientamento, ed è questo che determina principalmente lo stress ai nostri figli. I genitori nel loro ruolo educativo vivono due fasi completamente contrapposte fra loro: nella prima infanzia c’è il massimo dell’attenzione, e la volontà di stimolarli sotto tutti i profili per far emergere chissà quale talento nascosto. Possiamo facilmente osservare genitori affannarsi per portare i bambini a scuola di musica, di danza, di calcio, di nuoto ecc. Con l’avvento dell’adolescenza, come dire “mettono i remi in barca” e i figli sono liberi di scegliere e fare ogni cosa, mentre è in questa fase che l’adulto dovrebbe esigere il meglio dai ragazzi. Il risultato? Abbiamo oggi bambini stressati per paura di deludere le aspettative dell’adulto e adolescenti rallentati perché vogliono riprendersi quella tranquillità non goduta nell’infanzia.
Vorrei ricordare che tutte le attività che i genitori propongono ai loro figli, sono in realtà discipline, mentre i bambini hanno bisogno di giocare, di fantasticare, di lavorare con la mente senza ostacoli, perché solo quando avranno assaporato la libertà di pensiero saranno più predisposti a stare entro i confini della disciplina. Aggiungo infine che l’adolescente demotivato, o indisponente, o maleducato, o trasgressivo vuole sole trovare la sua strada per diventare adulto ed è quindi di fondamentale importanza una figura di riferimento solida, stabile e soprattutto presente anche se con il solo silenzio.”
Paolo CREPET
TRATTO DA AREZZONOTIZIE.IT
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