venerdì 20 settembre 2013

Lo sport fa bene anche allo studio

Una ricerca statunitense
conferma la relazione positiva
fra l’attività fisica
e i buoni risultati a scuola
DALL’INVIATO NEW YORK
Volete che i vostri figli vadano bene a scuola? Fateli correre, saltare, pedalare in bicicletta, praticare qualche sport. Perché ormai è provato scientificamente: le capacità di apprendimento di un bambino sono direttamente proporzionali alla sua forma fisica. 

Spesso nelle nostre scuole ci siamo abituati a considerare l’educazione fisica come un’ora rubata allo studio, o come una lunga ricreazione da sprecare facendo nulla. In molti istituti americani l’attività sportiva è stata proprio tagliata o ridotta, per risparmiare soldi e guadagnare tempo da passare sui libri. E’ un errore strategico grave, però, perché le ore passate a praticare sport servono poi proprio a mettere meglio a frutto quelle trascorse ad imparare. 

Una ricerca presentata nel maggio scorso all’American College of Sports Medicine aveva dimostrato che i ragazzi di quarta e quinta elementare che correvano, o facevano intensi esercizi fisici prima di un test di matematica, andavano molto meglio di quelli rimasti a sedere. Stesso discorso per uno studio uscito ad agosto su The Journal of Pediatrics, che aveva messo l’apprendimento in relazione al body mass index e ad altre misurazioni della forma. Risultato: chi aveva un fisico più allenato rendeva meglio di un sedentario, anche quando si passava dalla palestra ai libri di inglese e algebra. 

Ora è arrivata la terza conferma, grazie ad una ricerca della University of Illinois at Urbana-Champaign, appena pubblicata dalla rivista PLoS One. Gli scienziati hanno messo insieme un gruppo di 48 ragazzi e ragazze, compresi tra i 9 e i 10 anni d’età, e li hanno portati in laboratorio per misurare la loro forma fisica. Quindi hanno separato i migliori 24 dai peggiori 24, portandoli a fare gli stessi esercizi di memorizzazione e di comprensione. Quelli più allenati avevano un tasso di successo del 40%, nei compiti più difficili, contro il 25% dei sedentari. 

L’argomento, a questo punto, dovrebbe essere chiuso. Quando vedete dei bambini a scuola che fanno la ricreazione, corrono, giocano a calcio, o praticano qualunque altro sport, sappiate che si stanno preparando a diventare studenti migliori. 
lastampa.it

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