IL TESTIMONE CASALESE.Lunedì scorso sono stato a Ospitaletto nel bresciano con alcuni amici, tra cui il vicepresidente federale Bruno Cattaneo e Guglielmo Guerrini, il marito di Josefa Idem, nuovo Ministro dello Sport, professore ed educatore di giovani che ho scoperto essere stato allenatore di pallavolo a Bagnacavallo (dove hanno iniziato Gardini e Sintini). Sabato invece sono andato a Casale Monferrato nell'alessandrino, per ricevere insieme a Maurizia Cacciatori e al ct dell'Italdonne Marco Mencarelli il premio istituito da Pallavolerò, attivissima associazione ideata da Giuseppe Galli. In entrambe le occasioni abbiamo e ho messo l'accento sulla bellezza del volley, anche e soprattutto giovanile. Genitori - purtroppo - a parte. E' chiaro che non si può fare un discorso generalizzato, perché in Italia si giocano migliaia di partite ogni anno, però gli ultimi due episodi necessitano di una doverosa riflessione. Prima i fatti di Cremona, con la rissa tra genitori che ha comportato la ripetizione della partita Under 13 femmini
le (!) a porte chiuse. Poi quelli del bergamasco, con la sospensione della sfida Under 12 misto (!) tra Scanzorosciate e Aurora Seriate a causa dell'abbandono da parte della squadra di casa per gli insulti piovuti all'indirizzo dell'arbitro. Due brutti episodi, non c'è che dire, nei quali chi dovrebbe dare il buon esempio (i genitori) hanno fatto piangere chi dovrebbe imparare da loro (i figli e le figlie). Avendo un figlio quattordicenne che gioca da un po' a pallavolo (a Merate, con grande passione) e avendo ripreso a girare per i campetti di periferia per accompagnarlo, devo ammettere che non è insolito vedere e/o sentire parenti al seguito (non solo genitori, ma anche zii e nonni...) che si abbandonano a comportamenti tutt'altro che esemplari. Sia nei confronti degli arbitri che nei confronti dei giocatori avversari, sempre che dei ragazzini possano essere definiti tali. Per lo più vedo però ovunque persone intelligenti, che si divertono a tifare correttamente per le proprie squadre infarcite di sogni: mi è capitato anche domenica a Concorezzo in occasione delle finali del Trofeo Brianza, con 8 squadre maschili e femminili Under 15 e Under 17 e un bel palasport pieno, di entusiasmo, di sorrisi e di correttezza. Credo davvero che sia impossibile generalizzare, ma sono convinto che si debba intervenire e che non si possa fare finta di nulla. Al di là dei risvolti sociologici e psicologici, i genitori devono capire che devono darsi una regolata e devono usare la testa, soprattutto oggi, anche se mi rendo conto che la mamma degli stupidi è sempre incinta. Il nostro mondo deve darsi delle regole precise, punendo seriamente chi si rende protagonista di episodi come quelli di Cremona e di Bergamo. Adottiamo provvedimenti esemplari, in modo tale che possano servire da deterrente. Altrimenti dobbiamo davvero dare ragione a Sandro Gamba, grande allenatore di basket, che era solito sostenere che le squadre giovanili da allenare sono quelle composte da orfani...
DALLARIVOLLEY.COM
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